Facciamo uno strappo alla regola e pubblichiamo una recensione di un altro grande artista che ha molto in comune con John Foxx, ovvero il maestro francese Jean Michel Jarre che recentemente ha tenuto due concerti in Italia (Roma e Milano).
Amico di JFItalia, nonché ottima tastierista e grande fan sia di Foxx che di Jarre,
Luca di Milano ci racconta la sua serata a Milano:
" Sono riuscito ad avere due biglietti per il concerto di Jean Michel Jarre del 6 novembre, al Teatro degli Arcimboldi di Milano, e dopo anni che non lo facevo, ho invitato mia madre settantenne (ma modernissima, grande viaggiatrice e consumatrice d'arte-cinema-cultura) che si è poi entusiasmata quanto me; lei negli anni 70 mi portò al mitico festival del Parco Lambro, dove per esempio nel 1975 (a 12 anni) sentii il mio primo concerto con sintetizzatori, eseguito da Battiato sotto una volta di stelle... da allora ho i synth nel sangue !
Il Mozart elettronico del 20° secolo, come lo definisco, in questo concerto ha suonato dal vivo il suo famoso LP (come si definivano i dischi in vinile) "OXYGENE", aiutato da altri tre musicisti, con gli stessi enormi e complicati sintetizzatori su cui fu composto nel 1976, oltre trent'anni fa...fantastico davvero !
Jarre stesso, presentando il concerto inizialmente in italiano, coadiuvato poi da un interprete, ha detto che suonare dal vivo questi strumenti analogici (ARP 2600 e contemporanei, i vari Moog, Polymoog e Liberation, il Theremin e molti altri kit elettronici inventati da lui stesso, a quanto mi risulta) "è come usare degli antichi Stradivari, sono come vecchie signore, bisognose di molti riguardi !" (essendo quei vecchi apparecchi, molto sensibili a variazioni di temperature, umidità e tensione elettrica), definizione che ha suscitato grandi sorrisi ed applausi nel pubblico.
Questa sua prima sinfonia elettronica, è una di quelle composizioni che non mi ha mai annoiato, neanche dopo centinaia di ascolti; dal vivo poi i suoni sono ancora più coinvolgenti, con i bassi che si accavallano perfettamente al battito del cuore e gli intrecci di melodie che in certi momenti ti riempiono di commozione o di serena felicità.
Bellissima poi l'idea del gigantesco pannello a specchi, calato ad un certo punto sopra il palco, che permetteva di vedere nitidamente tutti gli strumenti impiegati e poter ammirare le sue mani muoversi sulle tastiere, come se si fosse sospesi sopra di lui !
E poi ha 60 anni, ma sembra ancora un ragazzo, anche per l'entusiasmo che ci mette suonando, volteggiando da un sinth all'altro, cercando spesso lo sguardo del pubblico, incitandolo a tratti a batter le mani a tempo...un buon auspicio anche per me ?! ;-)
Alla fine del concerto sono scattato all'assalto del palco (prima eravamo tutti seduti) insieme ad una decina di "fans scatenati", sorprendendo i pochi uomini della Security e lui si è chinato a salutarci felice, ringraziando in italiano; lui ed io ci siamo "battuti un 5", mentre gli dicevo che era un grande e lui sorridendo molto, mi ha ringraziato (vedi la foto ravvicinatissima).
Poi abbiamo aspettato, insieme ad una ventina di persone, per tre quarti d'ora all'esterno del Teatro, per farsi foto ed autografi sui CD, ma non è arrivato, probabilmente l'hanno portato al volo al ristorante, visto che l'indomani si doveva esibire a Belgrado !
Sigh...accontentiamoci di avergli dato la mano...dopotutto è davvero una fantastica mano !"
Grazie Luca del tuo racconto
e delle fantastiche foto che hai pubblicato sul tuo myspace:
album di Luca su myspaceLuca tastierista su myspace